Al termine di una ricerca durata dieci anni, in lungo e in largo per l’Italia, l’opera si prefigge di colmare un vuoto nella storia dell’arte italiana, offrendo per la prima volta una biografia completa e diffusa dell’artista oppidese Domenico Mazzullo. La biografia non è solo discorsiva, ma è corredata da un ricco catalogo fotografico delle opere attualmente raccolte e censite. Domenico Mazzullo – 1897-1981 – è stato scultore, pittore e poeta particolarmente prolifico, girovago ed eccentrico. Visse in molteplici città italiane, tra cui Raiano, Napoli, Scilla, Roma e Siderno, realizzando dappertutto numerose opere d’arte. Scultore e pittore verista e al contempo neoclassico, poeta e mistico, considerato il prediletto allievo dello scultore polistenese Vincenzo Jerace, il Mazzullo fu vincitore della Mattia Preti e del premio Luigi Carnovale, ritrattista ufficiale della Curia di Oppido dal 1924 al 1974, autore degli affreschi integrali della Chiesa Abbazia di Oppido, della Chiesa del Carmine di Cinquefrondi, di centinaia di ritratti e opere sacre. La biografia del Mazzullo ripercorre passo per passo le tappe del suo iter artistico, ricostruendo pagine di storia preziose come la fuga in Abruzzo, presso la casa dei Sagaria-Rossi, il ricovero nel Manicomio San Gerolamo di Volterra e il rapporto con artisti e personalità di spicco dell’arte italiana come i Jerace, Alfonso Frangipane e Giuseppe Correale. La biografia prende le mosse da un ricco epistolario e da una lista autografa dell’autore, che ha consentito di condurre una ricostruzione storica accurata, ritornando sui luoghi del suo peregrinare, dove sono state raccolte testimonianza di ogni genere. La ricerca è stata poi suffragata da ulteriori documenti d’archivio, quali riviste, cataloghi e articoli giornalistici.
L’opera è in formato 17×24, suddivisa in due parti, la prima consistente in una biografia corredata di note, bibliografia e indici, consistente in pp. 222, la seconda comprende un catalogo di 223 pp. Con 289 opere a colori dell’artista citate nel testo, ovvero tutte quelle emerse al momento dal lavoro di ricerca che si intende offrire al lettore. La prefazione è dello storico dell’arte Gianfrancesco Solferino, la postfazione di Mons. Francesco Milito, Vescovo di Oppido-Palmi
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